COMUNICAZIONI SOCIALI - 2020 - 3. Saving the Planet Bit by Bit: Environmental Communication in the Digital Age
Negli ultimi decenni comunicazione digitale e sostenibilità sono diventate argomenti centrali nel discorso pubblico globale. Dagli anni Novanta sono aumentati i dibattiti sul ruolo della comunicazione mediata-dal-computer sulla formazione delle opinioni, così come quelli sull’impatto ambientale dell’attività umana. La “mediatizzazione” della società moderna ha accresciuto l’importanza di studiare gli aspetti comunicativi dei processi sociali, tra cui la gestione della sostenibilità ambientale. In Occidente, infatti, dopo la seconda guerra mondiale i mezzi di comunicazione di massa si sono resi viepiù strumentali alla creazione di una coscienza ambientalistica concettualizzante l’ambiente per come lo intendiamo oggigiorno.
Il tema, nella sua connaturata multidisciplinarietà, è trattato in questo numero di Comunicazioni sociali attraverso il seguente insieme di approfondimenti:
- Tarantino analizza le implicazioni sociali ed economiche della raccolta automatizzata di dati ambientali tramite apposito software, tecnica che propone di usare per riordinare le
informazioni, al servizio della sostenibilità ambientale.
- Fossati esamina la cultura delle organizzazioni ambientalistiche, proponendo come studio di caso le associazioni studentesche cinesi.
- Baldioli studia comunicazione e prevenzione del rischio idrogeologico.
- Amadori indaga lo sviluppo della consapevolezza ambientalistica emergente dall’uso del videogioco come strumento formativo.
- Amendola e Del Gaudio investigano l’applicazione del concetto di sostenibilità al teatro intermediale, presentando due commedie a vocazione ecologistica.
- Barile e Kompatsiaris sviluppano il tema del rapporto uomo-natura contestualizzandolo nella pandemia da SARS-CoV-2.
Il volume, nel complesso, illustra diverse modalità in cui l’ambiente neomediatico complica lo studio della comunicazione ambientalistica, richiedendo un affiancamento degli strumenti tradizionali d’indagine, quali analisi del contenuto e della ricezione, a tecniche nuove, come gli studi critici sui dati, quelli sullo spettacolo e sui videogiochi. Lo sviluppo di una consapevolezza collettiva riguardo al destino del pianeta e la promozione di azioni significative volte a salvaguardare, migliorare o stabilire ecosistemi sostenibili sembrano infatti uno dei compiti più importanti che i professionisti della comunicazione possano prefiggersi. Per quanto concerne l’accademia, dunque, appare necessario adottare un approccio funzionale, variegato, aggiornato e critico alla comunicazione ambientalistica, finalizzato a innovazione, monitoraggio dei risultati e rilevazione dei difetti.
Questo numero di Comunicazioni sociali fornisce un contributo in tal senso.
Il tema, nella sua connaturata multidisciplinarietà, è trattato in questo numero di Comunicazioni sociali attraverso il seguente insieme di approfondimenti:
- Tarantino analizza le implicazioni sociali ed economiche della raccolta automatizzata di dati ambientali tramite apposito software, tecnica che propone di usare per riordinare le
informazioni, al servizio della sostenibilità ambientale.
- Fossati esamina la cultura delle organizzazioni ambientalistiche, proponendo come studio di caso le associazioni studentesche cinesi.
- Baldioli studia comunicazione e prevenzione del rischio idrogeologico.
- Amadori indaga lo sviluppo della consapevolezza ambientalistica emergente dall’uso del videogioco come strumento formativo.
- Amendola e Del Gaudio investigano l’applicazione del concetto di sostenibilità al teatro intermediale, presentando due commedie a vocazione ecologistica.
- Barile e Kompatsiaris sviluppano il tema del rapporto uomo-natura contestualizzandolo nella pandemia da SARS-CoV-2.
Il volume, nel complesso, illustra diverse modalità in cui l’ambiente neomediatico complica lo studio della comunicazione ambientalistica, richiedendo un affiancamento degli strumenti tradizionali d’indagine, quali analisi del contenuto e della ricezione, a tecniche nuove, come gli studi critici sui dati, quelli sullo spettacolo e sui videogiochi. Lo sviluppo di una consapevolezza collettiva riguardo al destino del pianeta e la promozione di azioni significative volte a salvaguardare, migliorare o stabilire ecosistemi sostenibili sembrano infatti uno dei compiti più importanti che i professionisti della comunicazione possano prefiggersi. Per quanto concerne l’accademia, dunque, appare necessario adottare un approccio funzionale, variegato, aggiornato e critico alla comunicazione ambientalistica, finalizzato a innovazione, monitoraggio dei risultati e rilevazione dei difetti.
Questo numero di Comunicazioni sociali fornisce un contributo in tal senso.
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