Un percorso nei 50 anni di CS attraverso le sue copertine

Un percorso nei 50 anni di CS attraverso le sue copertine

16.03.2016

Il racconto dei primi cinquant’anni della storia di Comunicazioni Sociali attraverso una gallery delle sue copertine. A partire dalla prima, anno 1966, quando ancora si chiamava “Annali della Scuola superiore di giornalismo e mezzi audiovisivi”, e dalla seconda del 1967, già con il nuovo nome di “Annali della Scuola superiore delle Comunicazioni Sociali”. L’editore degli Annali è La Scuola di Brescia. In questi primi numeri appaiono contributi del fondatore Mario Apollonio, di Umberto Eco, Francesco Alberoni, Lidia Menapace, Franco Rositi, Gianfranco Bettetini, Alberto Farassino, fra gli altri. Per la rivista non è facile elaborare la dipartita di Apollonio nel 1972. Una nuova serie degli Annali, pubblicata dall’editore dell’Università Cattolica Vita e Pensiero, viene avviata nel 1973 dopo l’approdo di Virgilio Melchiorre alla direzione della Scuola e della rivista. Anno cruciale è il 1979, quando il periodico assume il nome di “Comunicazioni Sociali”. La frequenza delle pubblicazioni si stabilizza, escono 3-4 fascicoli all’anno. Fra una copertina e l’altra nel percorso iconografico curato dalla redazione, si giunge al 1997, all’inizio della direzione di Gianfranco Bettetini. A partire da quest’anno la copertina assume i colori che mantiene tutt’oggi, anche se sotto “il vestito” delle sue sovracoperte – ed è possibile vederne molte nella gallery. Nel 2001 parte la nuova serie di Comunicazioni Sociali. Al titolo principale della testata viene aggiunta la dicitura "Rivista di media, spettacolo e studi culturali”.  Da qui in avanti vengono introdotti i monografici e la turnazione delle “sezioni” disciplinari: Comunicazione, Teatro, Cinema. Dal primo numero del 2013 decade l’indicazione delle aree disciplinari , mentre viene introdotta una nuova sezione “Miscellanea”, destinata ad ospitare contributi slegati dal monografico. Da quest’annata la rivista comincia ad apparire stabilmente con una nuova sovracoperta con lo sfondo blu e una grafica contemporanea.  A partire dal primo numero del 2014, coerentemente al processo di internazionalizzazione che negli anni precedenti ha visto l’allargamento del comitato scientifico a un ampio numero di membri internazionali, all’incremento degli articoli in lingua inglese, al lancio di un nuovo sito web bilingue,  la rivista traduce il proprio sottotitolo in  "Journal of Media, Performing Arts and Cultural Studies”. È l’ultima innovazione di un percorso sempre attento al presente e che ora si sporge verso le sfide del futuro.

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Galleria realizzata da Adriano D'Aloia, Elisabetta Locatelli, Laura Peja.

 

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