News / Notizie
Un ricordo di Gianfranco Bettetini, direttore di CS dal 1996 al 2011 e direttore emerito fino alla sua scomparsa, avvenuta il 12 gennaio 2016.
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Many thought Brexit would not come to pass, that Donald Trump could not be elected, experts, pollsters, and probability models told us so, down to the decimal point. An entire media apparatus that was increasingly certain came to produce instead confusion. The manufactured character of news becomes dramatically exposed, as well as the entertainment-driven nature of electoral politics that increasingly look like reality shows. The vacuum left behind is threatened to be filled with the rising tide of hate speech, hoaxes, and so-called fake news.
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Quale idea di qualità nel cinema italiano contemporaneo? Questo numero di CS, pubblicato subito dopo la promulgazione della Legge 220/2016 sul cinema e l'audiovisivo, riflette sulle sfide industriali, normative e culturali attualmente all'ordine del giorno.
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Nel contesto antropologico contemporaneo di dualismo tra corpo/mente esasperato dall’alta esposizione di tutti al desiderio mimetico di un corpo divino e di un corpo plastico, manipolabile, sostituibile, intercambiabile, il teatro e le arti performative svolgono un doppio ruolo di critica e di proposta, in cui la costruzione e la cura delle persone, della comunità, del tessuto sociale passa attraverso il lavoro con il corpo e sul corpo, singolare e plurale. Questo numero di CS affronta i temi dell'esposizione dei corpi nella società dell’immagine, dello spettacolo e dei social media attraverso in due sezioni, una critica e l’altra esperienziale.
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This special issue aims at exploring the encounter and intersection between fashion studies and media studies, with particular reference to visual and audiovisual products, e.g. cinema, television, advertising and digital media. We encourage scholars from the fields of both audiovisual media and fashion studies to explore this intriguing intersection and the new horizons of audiovisual fashion. We particularly welcome contributions that discuss how audiovisual studies and fashion studies can cross-fertilize each other and expand the theoretical framework of each approach.
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Per la prima volta nella sua storia, cominciata esattamente cinquant’anni fa, CS dedica un intero monografico alla Fotografia. I curatori di questo monografico, Adriano D'Aloia e Francesco Parisi, propongono l’espressione “snapshot culture” per riferirsi al complesso dei mutamenti estetici e pratici dell’esperienza fotografica, con l’intento di evidenziarne gli aspetti rilevanti e innovativi, pur senza sottacere le ricadute problematiche.
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La raccolta di saggi e interventi per la sezione miscellanea di CS è sospesa fino a Settembre 2019. CS accoglie contributi relativi ai seguenti ambiti di studio: Antropologia dei media, Arti performative, Cinema, televisione e fotografia, Cultura e comunicazione digitale, Drammaturgia, Economia politica dei media, Estetica e semiotica dei media, Sociologia della comunicazione e dei media, Sociologia della cultura, Storia del teatro, Studi sociali sui media, Teoria e storia dei media. Come per la sezione monografica, i contributi saranno sottoposti a procedura di double blind peer review. http://comunicazionisociali.vitaepensiero.it/…/cfp-permanen…
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Cosa significa essere umani nell'era dove una tecnologia pervasiva e sempre più 'incorporata' ha eroso il confine tra natura e cultura? Come le nuove possibilità di potenziamento ridefiniscono l'idea stessa di normalità? Quali implicazioni sul nostro vivere insieme? Come porre, se è il caso, la questione del limite? Quali forme narrative concorrono alla costruzione degli immaginari su questi temi? Nella tradizione della rivista, il n. 3/2015 di Comunicazioni Sociali, curato da Chiara Giaccardi, affronta questo intreccio di questioni a partire da diverse prospettive e diversi ambiti disciplinari. I contributi sono suddivisi in tre sezioni che riguardano alcuni cambiamenti significativi nella sfera pubblica, la ridefinizione dell'idea di 'normalità' relativamente al corpo, gli immaginari legati al tema del 'potenziamento'.
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Con il concetto di “genere” focalizziamo la nostra attenzione sulla relazione fra un testo e altri testi, a partire, per esempio, dalla tradizionale distinzione aristotelica fra “tragedia” e “commedia” o dall’idea degli “archetipi universali” elaborata da Northrop Frye. In che senso un testo mediale (un racconto, un film, un programma televisivo…) è simile o diverso rispetto ad altri testi? Perché questa somiglianza o questa differenza sono importanti?
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Cosa definisce e costruisce l'idea di qualità nel cinema italiano contemporaneo, indicativamente dal 2000 a oggi? Mentre nel dibattito sulla TV sta prendendo piede anche nel nostro Paese un'accezione del termine quality fondata sull’idea di production value, in ambito cinematografico la questione resta più opaca. Nei provvedimenti legislativi, nei comunicati stampa, nelle recensioni, nei saggi accademici e nei discorsi comuni l'idea di cinema di qualità è, infatti, spesso presente, si sovrappone a quella di cinema d'arte e d'autore, incrocia la nozione di impegno e ottiene una sua definizione formale nella categoria di “film di interesse culturale nazionale” promossa e sostenuta dal Mibact.
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